Basilica di Santa Anastasia

La basilica di Santa Anastasia è un importante luogo di culto cattolico del centro storico di Verona situato lungo il decumano massimo della città d'epoca romana in prossimità dell'ansa del fiume Adige dove sorgeva il ponte Postumio. La chiesa è in realtà intitolata al santo domenicano Pietro Martire tuttavia è normalmente conosciuta come Santa Anastasia in quanto sul luogo preesisteva un antico edificio di culto ariano dedicato appunto ad Anastasia di Sirmio martire sotto le persecuzione di Diocleziano. Di questo primo edificio che la tradizione vuole fosse stato realizzato da Teodorico il Grande e di cui si conosce poco o nulla viene menzionato per la prima volta in un diploma di Berengario I del 2 ottobre 890.La storia edificatoria dell'attuale edificio ebbe inizio quando nel 1260 Manfredo Roberti vescovo di Verona decise che i frati domenicani che si trovavano fuori dalle mura cittadine si dovevano insediare in città dove avrebbero costruito il proprio convento e la propria chiesa. Il cantiere ebbe inizio nel 1290 e fin da subito beneficiò di numerose donazioni e lasciti testamentari come quelli degli appartenenti ai Della Scala signori di Verona.

Tra i più importanti mecenati della fabbrica è da annoverare Guglielmo da Castelbarco amico personale di Cangrande I il cui sarcofago si trova sulla sinistra della facciata della basilica. Caduta la signoria scaligera i lavori ebbero dei rallentamenti ma con la ritrovata stabilità politica successiva alla dedizione a Venezia ripresero alacremente. La basilica venne consacrata solennemente il 22 ottobre 1471 dal cardinale e vescovo di Verona Giovanni Michiel tuttavia i lavori continuarono per oltre due secoli non arrivando mai a completare la facciata. Soppresso nel 1807 l'ordine domenicano la chiesa venne affidata al clero secolare mentre l'adiacente convento oramai abbandonato diverrà più tardi sede del liceo ginnasio statale Scipione Maffei. Tra il 1878 e il 1881 l'edificio venne sottoposto ad un intenso ciclo di lavori di restauro.

Nel 1967 si ebbe un nuovo intervento di risanamento conservativo durato per tutti gli anni settanta.L'incompiuta facciata realizzata prevalentemente in cotto presenta un maestoso portale biforo in stile gotico attraverso il quale si accede nel vasto spazio interno configurato con la tipica pianta a croce latina. Superate le tre navate coperte da volte a crociera si apre un ampio transetto da cui si accede al presbiterio. La grande zona absidale a sua volta è articolata in quattro absidi ciascuna con una cappella in aggiunta a quella centrale ove è collocato l'altare maggiore. Ai lati delle navate si aprono alcune cappelle. Vi sono anche numerosi altari: il più celebre è l'altare Fregoso realizzato da Danese Cattaneo elogiato anche da Giorgio Vasari. All'interno della chiesa si possono ammirare tele e affreschi di noti maestri della pittura veronese e non quali: Pisanello Altichiero Liberale da Verona Stefano da Zevio Nicolò Giolfino Giovan Francesco Caroto Felice Brusasorzi Francesco Morone Michele da Verona Lorenzo Veneziano.

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